islam, dialogo nella libertà

islam, dialogo nella libertà

Gli avvenimenti delle ultime settimane hanno risvegliato paure che sembravano essere sopite, benché queste si fossero acuite dopo l' apparizione dell Isis sulla scena. Con le paure è riapparso il paradosso che appartiene alla storia del nostro Occidente: da una parte si dichiara e si difende la libertà come sacrosanto principio (si veda la triste vicenda di Charlie Hebdo), dall' altra si ritiene che la libertà sia solo di qualcuno. Il caso più eclatante del paradosso è quello della libertà religiosa, giustamente rivendicata per il Cristianesimo (eventualmente per l' Ebraismo, radice imprescindibile del Cristianesimo), ma limitata per l'Islam, che non dovrebbe avere nel nostro territorio i propri luoghi di culto, anche perché nei Paesi islamici non ci sarebbe tale possibilità per il Cristianesimo.

Paolo VI beato. E dopo?

Paolo VI beato. E dopo?

Osservando la miriade di pubblicazioni su Papa Montini che stanno apparendo sorgono almeno due interrogativi: “Cosa resterà di tutto questo una volta passata la festa della beatificazione”? Ma soprattutto: “Cosa dovrà restare?”. Al primo si può rispondere se il secondo diventa stimolo a un impegno collettivo per non dimenticare. Conoscendo il suo stile schivo, dimesso, espresso anche nella volontà di non avere monumenti, si può immaginare che questo gli starebbe maggiormente a cuore: far rivivere la sua passione per l’uomo.

Paolo VI riscoperto

Paolo VI riscoperto

In un clima di Paolo VI renaissance diventa difficile trovare qualche aspetto nuovo che possa interessare i lettori di un quotidiano: tutto sembra ormai già scritto. Una riflessione però sembra si possa proporre: perché è stata necessaria la beatificazione per riscoprire un Papa che ora tutti dicono essere stato un innovatore nell’esercizio del ministero petrino? La domanda potrà apparire impertinente, ma è ineludibile, soprattutto se è rivolta ai bresciani.

L’“Accademia cattolica” di Brescia: le scienze naturali e il problema dell’uomo

L’“Accademia cattolica” di Brescia: le scienze naturali e il problema dell’uomo

Negli ultimi tempi si è affermato un indirizzo di pensiero chiamato “naturalismo”. Di nuovo non sembra contenere molto. Piuttosto torna a far risuonare i toni del positivismo ottocentesco, quando le scienze portarono a effetti decisivi e tangibili nella vita di tutti i giorni. I progressi della medicina facevano sperare addirittura che il momento della morte sarebbe stato così rinviato nel tempo, da non essere più un problema e giungere quando si era sazi di anni, come per i patriarchi biblici.

Baker- Escondidos en el heno

L’Accademia lancia la sfida alla scienza

Canobbio: «Oggi diverse prospettive filosofiche e scientifiche si scontranonel definire l’umano» Incontridal 2 ottobre con scienziati e ricercatori

L'Accademia Cattolica di Brescia non smette di stupire e, se possibile, di provocare con le sue proposte di riflessione, d'incontro e di confronto anche la parte di città dell'uomo più sorda e disinteressata.

L’Accademia Cattolica prosegue la riflessione su uomo e scienza

L’Accademia Cattolica prosegue la riflessione su uomo e scienza

Che cosa restadell’umano quando la scienza diventa unica fonte di sapere? Che cosa significa, nella vita delle persone comuni, il ritorno di un approccio naturalistico alla conoscenza? Queste le domande che animeranno i lavori dell’Accademia Cattolica di Brescia, che giovedì apre il nuovo anno con un incontro intitolato, appunto, «Il ritorno del naturalismo nella cultura contemporanea».