L’arte specchio e principio trasformatore del mondo.

Relatore: Federico Ferrari, Professore Ordinario di Filosofia dell’arte e di Fenomenologia delle arti contemporanee - Accademia delle Belle Arti di Brera

In un mondo contrassegnato da una notevole accelerazione dei cambiamenti l’arte non è risparmiata. L.B. Alberti ha definito l’arte “una finestra che si apre sulla realtà”. La finestra dell’artista è una finestra reale perché è necessario inquadrare il mondo; ma, nello stesso tempo, l’arte trascende il mondo, e perciò è una finestra ideale, che ha a che fare con la capacità di immaginazione. L’arte coniuga, quindi, strettamente realtà e immaginazione. Essa è per sua natura una prassi, che richiede un saper fare.

Oltre l’umano: la tecnica nuovo soggetto dell’evoluzione

Relatore: Luca Grion, Professore Associato di Filosofia Morale Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale presso l'Università degli Studi di Udine

Fin dalla notte dei tempi l’uomo si è manifestato come un animale tecnico, desideroso di migliorare le condizioni della sua esistenza. All’inizio del terzo millennio, l’evoluzione biologica che ha prodotto l’homo sapiens pare non bastare più. Lo sviluppo tecnologico ha provocato un’accelerazione nel processo evolutivo e ha portato a pensare che, per l’uomo, sia iniziata una nuova stagione, non più etero-diretta dai meccanismi lenti e naturali della evoluzione, bensì dall’uomo stesso.

Futuro della medicina tra tecnica e cura

Relatore: Lucia Procuranti, ricercatrice di Storia della Filosofia, Germano Bettoncelli, Medico Medicina Generale Brescia e Coordinatore Commissione Cultura Ordine dei Medici Brescia, e Alberto Signorini, docente di Ingegneria industriale e dell’informazione

Nel dialogo fra il Prof. Alberto Signoroni, docente di Ingegneria industriale e dell’informazione presso l’Università di Brescia, il Dott. Germano Bettoncelli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia e Provincia, e la Prof.ssa Lucia Procuranti, ricercatrice di storia della filosofia presso l’Università di Verona coordinati dal Dott. Claudio Cuccia, già Direttore del Dipartimento di cardiologia ed emodinamica dell’ospedale Poliambulanza, è emersa la ricchezza delle possibilità offerte dalla intelligenza artificiale in campo medico. Tuttavia, il fenomeno pone la necessità inderogabile di una responsabile e intelligente vigilanza affinché la macchina non prenda il sopravvento e da strumento diventi protagonista.

Fabio Grigenti - Intelligenze artificiali e trasformazioni dell’umano

Relatore: Fabio Grigenti, Professore Ordinario di Storia della Filosofia Università degli Studi di Padova.

L’IA,  così definita a partire dal 1956, affonda le sue radici nell’ambito della ricerca della logica formale e dei temi legati alla logica matematica, oltre che nella necessità di dare una definizione rigorosa e condivisa al termine “calcolare”, anche se da millenni l’umanità esercitava questa operazione. Nel 1936 Alan Turing scrive un articolo, nel quale inventa il concetto di numero computabile e una macchina, detta macchina di Turing, per rendere possibile qualsiasi operazione computazionale. Turing, nel suo articolo, usa il termine computer, non per riferirsi alla macchina, bensì, per riferirsi alla capacità del calcolare umano. La macchina funziona con una capacità di memoria ed efficienza che gli umani non sanno uguagliare. Le IA non sono altro che sviluppi esponenziali di quanto Turing aveva ipotizzato.