L'accademia intende il termine "cattolico"  non in senso semplicemente dottrinale, ma come apertura a tutto l'umano.  Essa organizza per l'anno accademico 2014-2015 una serie di incontri e conferenze sul rapporto fra l'umano e le scienze oggi. In gran parte si tratta delle scienze naturali, mentre quelle umane sono previste per il 2015-2016. Esistono peròscienze di confine come le neuroscienze, che toccano gli ambiti del pensiero e della coscienza. Anche i presupposti delle scienze in generale meritano di essere considerati.


Prof. Fausto Colombo - La recezione del pensiero scientifico contemporaneo nel comune modo di pensare

Prof. Fausto Colombo - La recezione del pensiero scientifico contemporaneo nel comune modo di pensare

Giovedì, 04 Dicembre 2014 , ore 18:00 presso la sede dell'Accademia cattolica di Brescia in via Gabriele Rosa 30

Fausto Colombo
La ricezione del pensiero scientifico contemporaneo nel comune modo di pensare

Nel mio intervento mi concentrerò sui cambiamenti nella divulgazione delle conoscenze scientifiche nel nuovo ambiente cognitivo in larga parte determinatosi a partire dall’evoluzione del cosiddetto web 2.0.

In una prima parte (necessariamente molto breve) dell’intervento sintetizzerò cosa si intende per web 2.0, ricostruendo la parabola storica di questo nuovo ambiente tecno-cognitivo.

In una seconda parte proverò a esemplificare attraverso una serie di casi quelle che mi sembrano le principali trasformazioni attuali della percezione del sapere scientifico nel nuovo ambiente. In particolare mi soffermerò su questi temi:

P. José Funes S.J - L’uomo nell’universo

P. José Funes S.J - L’uomo nell’universo

Giovedì 29 gennaio 2014 alle ore 20,45
nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia,
si terrà un incontro con padre José Gabriel Funes s.j., Direttore della Specola Vaticana, che parlerà sul tema "L'uomo nell'universo"
In precedenza, alle ore 18,
nella Libreria dell'Università Cattolica in Brescia, via Trieste 17/d,
il prof. Franco Giudice, professore di Storia della scienza nell'Università di Bergamo, p. José Funes e p. Rosino Gibellini presenteranno il libro Esplorare l'universo, ultima delle periferie (Queriniana 2015).

Gli incontri sono promossi da Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, Accademia Cattolica di Brescia e Padri della Pace.

José Gabriel Funes nato nel 1963 a Cordoba in Argentina, termina il suo primo ciclo di studi universitari conseguendo un master in astronomia all'Università Nazionale di Cordoba (Argentina) nel 1985, e in quello stesso anno entra nella Compagnia di Gesù. Nel 1990 ottiene un diploma di bachelor in filosofia presso l'Università del Salvatore a San Miguel (Argentina) e successivamente nel 1996 consegue il master in filosofia. Nella tesi per il master ha discusso la cosmologia come scienza dal punto di vista del realismo scientifico. Nel 1995 è ordinato sacerdote, dopo aver compiuto a Roma gli studi di teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 2000 consegue il dottorato di ricerca in astronomia presso l'Università di Padova con una tesi sulla cinematica dei gas ionizzati nella regione interna di 25 dischi galattici. In quello stesso anno entra come ricercatore nel comitato scientifico dell'osservatorio astronomico della Santa Sede, meglio noto come Specola Vaticano, di cui assume la guida, per nomina di Papa Benedetto XVI, nell'agosto 2006. Padre Funes s.j. si è specializzato nell'astronomia extragalattica i suoi ambiti di ricerca comprendono i dischi galattici, la loro cinematica e dinamica, la formazione delle stelle e l'attività delle galassie.

Franco Giudice è professore di Storia della scienza alla Facoltà di scienze della formazione dell’Università degli studi di Bergamo. Ha conseguito il dottorato di storia della scienza all'Università di Firenze nel 1996 ed è Managing Editor di "Galilaeana.J ournal of Galilean Studies". Le sue ricerche riguardano la storia della scienza in età moderna, con particolare riguardo per le opere di Galileo, Keplero, Hobbes, Descartes, Huygens e Newton. L'oggetto principale delle sue ricerche concerne gli sviluppi delle teorie ottiche durante la rivoluzione scientifica. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste specializzate, così come monografie specifiche.

Prof. Giuseppe Nardelli - La Fisica: una scienza priva di valore antropologico?

Prof. Giuseppe Nardelli - La Fisica: una scienza priva di valore antropologico?

ore 17:00
Università Cattolica – Sede di Brescia
Aula Magna – Via Trieste

Per capire quale ruolo gioca l’uomo nello sviluppo della fisica, bisogna prima chiedersi a quali domande può risponde la fisica.

Come nasce una teoria fisica?
Che cosa ci si aspetta da una teoria fisica?

La risposta a queste domande, insieme ad alcuni esempi storici, permetteranno di chiarire quale sia l’importanza dell’umano nella fisica.

Prof. Gennaro Nuzzo, Prof. Piero Nicolai - Medicina e tecnica: i risvolti antropologici della tecnica in medicina

Prof. Gennaro Nuzzo, Prof. Piero Nicolai - Medicina e tecnica: i risvolti antropologici della tecnica in medicina

ore 9.00 - Sala Congressi Fondazione Poliambulanza
via Bissolati, 57 - Brescia.

Seminario pubblico

Medicina e tecnica: i risvolti antropologici della tecnica in medicina

Prof. Piero Nicolai
Facoltà di medicina dell’ Università di Brescia
Prof. Gennaro Nuzzo
Facoltà di Medicina dell'Università Cattolica e Direttore Scientifico di Fondazione Poliambulanza

"Obiettivo dell'incontro è verificare quali implicazioni antropologiche abbiano le cure mediche che si affidano alla tecnica. La tecnica, espressione della potenza degli umani, pur necessaria nella cura, rischia di diventare dominante e quindi di sopravanzare il rapporto tra medico e paziente".

Enrico Giannetto e Giuseppe Tanzella Nitti - La recezione del pensiero scientifico contemporaneo nella filosofia e nella teologia.

Enrico Giannetto e Giuseppe Tanzella Nitti - La recezione del pensiero scientifico contemporaneo nella filosofia e nella teologia.

Giovedi 6 Novembre 2014, ore 18:00
presso la sede dell'Accademia cattolica di Brescia
in via Gabriele Rosa 30

La ricezione del pensiero scientifico nel lavoro teologico
G. Tanzella-Nitti
Facoltà di Teologia Pontificia Università della Santa Croce, Roma
SISRI - Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare

Il tema consente diversi approcci, che vengono brevemente presentati: storico, scientifico, teologico, sistematico; si presenta anche la prospettiva offerta dal Magistero della Chiesa.

Si procede quindi a discutere alcune tesi essenziali riguardanti i rapporti fra lavoro teologico e conoscenza scientifica:

  • a) il lavoro scientifico partecipa alla ricerca della verità;
  • b) può essere considerato dal teologo come fonte di speculazione positiva e non solo come fonte di problemi;
  • c) il Magistero della Chiesa offre suggerimenti significativi, ancora in buona parte disattesi;
  • d) se manca un dialogo con la conoscenza scientifica, la teologia perde credibilità e l’evangelizzazione ne viene indebolita. Vanno ugualmente considerati gli influssi del pensiero teologico sull’attività dell’uomo di scienza.

Vengono infine richiamati alcuni temi di attualità in cui i risultati delle scienza stimolano la teologia e l’insegnamento dogmatico, fornendo al riguardo alcuni chiarimenti epistemologici.

La recezione del pensiero scientifico contemporaneo nella filosofia
Enrico Giannetto
Università di Bergamo

Porre il problema della recezione del pensiero scientifico contemporaneo nella filosofia, in effetti, indica già una semplificazione storiografica ed epistemologica di una situazione più complessa: si basa sulla considerazione della scienza contemporanea come del tutto separata e separabile dalla filosofia, e viceversa la filosofia del tutto separata e separabile, nella sua storia e nella sua costituzione, da quella filosofia della Natura pratico-sperimentale che è la scienza moderna. D’altra parte, se, per differenziarle, si mettesse l’accento sulle pratiche matematiche e tecnico-sperimentali della scienza, si dovrebbe arrivare alla conclusione, pure erronea, che non esiste un “pensiero scientifico”, perché, come diceva Martin Heidegger, si dovrebbe dire che la scienza calcola e opera ma non pensa. Bisogna, invece, ricomprendere la scienza come una forma di pensiero che, attraverso modelli tecnici, si concretizza in azione, e quindi come una particolare forma di filosofia pratica che contesta la possibilità di concepire ancora la filosofia, secondo l’antico paradigma greco, come un’attività meramente contemplativa, che la qualifichi come una filosofia teoretica pura. Dopo la rivoluzione francescana in filosofia, operata soprattutto da John Duns Scotus e William of Ockham, che destituì di fondamento teologico la filosofia teoretica greca della Natura, la filosofia della Natura si dovette ripensare in termini di una filosofia pratica. Come solo le opere possono essere prova della fede e della Grazia, così solo le azioni sperimentali possono essere prova della comprensione della Natura.

Per quanto riguarda il pensiero legato alle scienze della vita del Novecento, i grandi assi portanti sono il neo-darwinismo, la genetica, la biologia molecolare, e la microbiologia sperimentale.

Per quanto riguarda il pensiero legato alla Natura nelle sue parti, le impalcature restano ancora la fisica del caos, la fisica della relatività, la fisica dei quanti, la fisica dei campi insieme alla teoria dell’informazione. Per quanto riguarda il pensiero legato all’Universo come totalità, l’astrofisica, la termodinamica dei processi irreversibili e dei sistemi aperti, la cosmologia relativistica e quantistica tracciano le sue linee più rilevanti.

Si cercherà di delineare la complessità dei rapporti storici fra filosofia e scienza nella contemporaneità attraverso l’analisi di questi suoi tratti.

Prof. Jacques Arnould - Il cosmo, il giardino, lo scienziato  Come i presupposti della scienza rivelano le speranza e le paure dell'uomo

Prof. Jacques Arnould - Il cosmo, il giardino, lo scienziato Come i presupposti della scienza rivelano le speranza e le paure dell'uomo

Giovedi 15 gennaio ore 18:00
Aula dell’Archivio storico diocesano – Via Gabriele Rosa 30 – Brescia.

Contrariamente agli annunci ufficiali di trionfo della pura obiettività, scienziati e ricercatori svolgono il loro lavoro influenzati da presupposti a-priori assorbiti dalla cultura in cui vivono, tratti dalle loro convinzioni ideologiche.

L'idea di cosmo dei Greci, o il giardino dell'Eden, per citare solo due esempi, hanno influenzato la ricerca scientifica moderna, e anche contemporanea; basti menzionare i lavori di Linneo o di Einstein.

Piuttosto che ignorare questo dato di fatto, o farne una colpa agli scienziati, è necessario riconoscerne il carattere inevitabile e necessario: i presupposti a-priori svelano in molti casi le speranze e le paure degli uomini; sono un invito a mettere in comunicazione fisica e metafisica; aprono una possibilità di dialogo corretto tra pratica scientifica e ricerca religiosa.

Prof. Enrico Cherubini, Prof.ssa Laura Boella, Prof. A. Santosuosso -  Neuroscienze: quali scenari e quali ricadute antropologiche, etiche, giuridiche?

Prof. Enrico Cherubini, Prof.ssa Laura Boella, Prof. A. Santosuosso - Neuroscienze: quali scenari e quali ricadute antropologiche, etiche, giuridiche?

ore 9.00 - Sala Consiliare, Facoltà di Medicina,
Università degli Studi di Brescia
Viale Europa 11 - Brescia

Seminario Pubblico

Neuroscienze: quali scenari e quali ricadute antropologiche, etiche, giuridiche?

Prof. Enrico Cherubini - Direttore scientifico dell'European Brain Research Institute (EBRI)
Prof.ssa Laura Boella Università di Milano
Prof. Amedeo Santosuosso - Università di Pavia)

Le Frontiere delle Neuroscienze

Il cervello è un organo complesso che genera non solo le nostre sensazioni e il movimento, ma anche la percezione, la memoria e, in ultima analisi, la nostra identità. Per questa ragione, il suo studio ha trasceso le tradizionali discipline mediche (anatomia, fisiologia, farmacologia, neurologia, psichiatria etc..) e ha determinato la nascita di una nuova branca della scienza, le Neuroscienze, che hanno come obiettivo quello di comprendere i meccanismi molecolari e cellulari alla base delle funzioni cerebrali superiori quali l’apprendimento, la memoria, le emozioni, sia in condizioni fisiologiche sia patologiche. Alcune di queste come ad esempio le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer hanno una estrema rilevanza sociale ed un costo economico elevatissimo per i paesi occidentali. Va inoltre sottolineato come, contrariamente a quanto si credeva in passato, il cervello si modifica in continuazione: la sua struttura è solo in parte determinata geneticamente, mentre per il resto è determinata dall’interazione dei suoi componenti (neuroni e sinapsi) con l’ambiente esterno. Le modifiche possono avvenire nel corso dell’intero arco della vita, anche da vecchi. Trovare lo stimolo giusto che contribuisca a modificare aree “alterate” in determinate patologie cerebrali costituisce pertanto una delle sfide più affascinanti del ventunesimo secolo.
Prof. Enrico Cherubini

Prof. Francesco Remotti, Prof. Massimo Bucciantini, Dr.ssa Aurelia Galletti, Prof. Antonio Autiero - Che cosa resta dell’umano oggi?

Prof. Francesco Remotti, Prof. Massimo Bucciantini, Dr.ssa Aurelia Galletti, Prof. Antonio Autiero - Che cosa resta dell’umano oggi?

sabato 16 maggio - ore 9:00
Salone Vanvitelliano – Piazza Loggia - Brescia

Un incontro conclusivo sul tema: “Che cosa resta dell’umano oggi”?

Interverranno:

  • la psicoterapeuta Dr.ssa Aurelia Galletti, Past-President di “Ariele Psicoterapia” (Brescia) e docente alla scuola di Psicoterapia “Coirag” (Milano);
  • il teologo Prof. Antonio Autiero - Professore emerito di teologia morale Università di Münster (Germania)
  • il Prof. Massimo Bucciantini - Università di Siena;
  • Prof. Francesco Remotti - professore ordinario di Antropologia culturale nell’Università di Torino