Ricostruire le relazioni: una prospettiva psicoanalitica

Relatore Leonardo Resele, Laura Ambrosiano

Il narcisismo è diventata una parola di moda, abusata nel linguaggio comune: la si confonde con egoismo, egocentrismo, individualismo ed è usata quasi sempre in senso negativo.

E’ dunque utile cercare di chiarire il termine che ha un suo significato preciso nella psicanalisi, a partire da Freud con il suo saggio “Introduzione al narcisismo” del 1914.

Ma perché si parla tanto di narcisismo?

In effetti diversi tratti narcisistici, cioè modalità di comportamento diffuse tra persone riconosciute clinicamente con disturbo narcisistico della personalità, si sono ampiamente diffusi nelle società occidentali, tanto che qualcuno parla di epidemia narcisistica.

Le prime avvisaglie sono state segnalate da Christopher Lasch e da Richard Sennett, entrambi punti di riferimento ancora essenziali per chiunque voglia riflettere su questo fenomeno.

Sono due le scienze umane che hanno tra i loro oggetti di studio il narcisismo, con prospettive e strumenti mentali differenti: 1. La psicanalisi, che studia i meccanismi della psiche individuale che producono questi fenomeni; 2. La sociologia che questi fenomeni studia a livello collettivo, per quanto attiene sia alle cause sia agli effetti.

La psicanalisi studia i processi mentali, basandosi anche sulle esperienze degli analisti nell’attività terapeutica.

La sociologia cerca invece di individuare le influenze sociali e culturali sugli individui che facilitano o inducono i tratti narcisistici.

Il primo aspetto è qui approfondito dagli psicanalisti Leonardo Resele e Laura Ambrosiano dopo la lettura sociologica del fenomeno, proposta dal prof. Magatti.

Bibliografia:

  • Laura Ambrosiano, Eugenio Gaburri, Pensare con Freud, Milano, Cortina 2013.
  • Christopher Lasch, La cultura del narcisismo, Milano, Bompiani 1981.
  • Richard Sennett, Il declino dell’uomo pubblico, Milano, Bompiani 1982.

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Mercoledì, 27 Febbraio 2019 | Francesco Tomasoni