Ilaria Bignotti L’AVVENTURA. Arte come Empatia e Relazione tra XX e XXI secolo

Relatore Ilaria Bignotti

Nell’epoca attuale, caratterizzata sia da una crescente tendenza all’isolamento dell’individuo e al suo sdoppiamento virtuale, sia da una profonda ridiscussione delle geografie sociali e culturali, l’arte contemporanea può dare un contributo importante. Essa visualizza conflitti, tensioni, drammi e violenze, pone domande sui fondamenti della vita, ma mette anche in discussione una visione ego-riferita, individualistica e ineluttabilmente perdente, offrendoci la possibilità di uno scambio e di un dialogo.

Il nostro percorso si svolge all’insegna del concetto di “avventura”, con chiaro riferimento alla pellicola del 1960 di Michelangelo Antonioni e al tema dell’incomunicabilità. Esso si articola in tre sezioni:

  • La prima dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta (da Lucio Fontana a Mark Rothko, da Barnett Newman ad Anselm Kiefer, da Paolo Scheggi a Ugo La Pietra), caratterizzata dallo sforzo di superamento dell’opera bidimensionale verso la sua estensione ambientale nel tentativo di offrire luoghi visuali ed emozionali dove fare esperienza di sé, immergersi nel proprio io per emergere in un confronto con l’altro arricchito anche della solitudine.
  • La seconda dagli anni Settanta fino ai Novanta (da Marina Abramović a Zhang Huan, da Louise Bourgeois a Sophie Calle), si focalizza su azioni e gesti volti a evidenziare i confini e i limiti dell’io rispetto all’altro, del donarsi e del ricevere con la possibilità di entrare, empaticamente, nella pelle dell’altro.
  • Nella terza sezione, riguardante i primi passi del XXI secolo (da Doris Salcedo a Bill Viola e a Adrian Paci), emergono temi scottanti, come il conflitto tra civiltà e culture, la migrazione e la transculturalità. In uno dei video dell’artista albanese, l’accensione di una lampada per ogni volto di lavoratore disoccupato mette in luce l’attesa di un incontro che non sia solamente aiuto, ma empatia e ascolto. L’uso raffinato di ombra, luce, diafano e trasparenza in Bill Viola stimola a un approfondimento del proprio credere e sentire – nella piena, empatica condivisione con l’altro.

Bibliografia:

  • E.T. Hall, La dimensione nascosta, Milano, Bompiani 1968.
  • P.A. Rovatti, Abitare la distanza, Milano, Cortina 2007

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Mercoledì, 30 Gennaio 2019 | Francesco Tomasoni