Business ed ecologia, un fiume solo

Business ed ecologia, un fiume solo

Ospiti dell’Accademia Cattolica il rettore Maurizio Tira e il professor Stefano Pareglio

Business ed ecologia: due mondi in rapido avvicinamento, da posizioni che potevano sembrare antitetiche. Un'accresciuta sensibilità verso i temi ambientali e sociali si riflette sui consumi, sulle strategie aziendali, sugli orientamenti della finanza.

Impegnata ad esplorare gli effetti dello sviluppo della tecnica e dell’economia sulla vita delle persone e delle comunità, l’Accademia Cattolica ha registrato un incoraggiante sguardo in prospettiva, nell’incontro con il professor Stefano Pareglio, docente di economia ambientale in Università Cattolica, introdotto ieri nella sala dell’Archivio Diocesano dalla presidente Francesca Bazoli e dal rettore dell’Università degli Studi, Maurizio Tira. Il relatore vede un processo in atto verso un’economia sostenibile e nel presente il tempo in cui s’incontrano i «due fiumi che correvano in parallelo». Il tema d'attualità per chi produce è come generare profitto senza alterare il capitale ambientale e sociale. Diversi fenomeni hanno portato a questo cambiamento di visuale: l’integrazione dei mercati, dopo una fase di competizione verso il basso ha fatto emergere una perdita di fiducia verso l’impresa; la modernizzazione sociale ha comportato una richiesta di miglior qualità di vita; la crisi finanziaria ha messo in discussione paradigmi consolidati. Il cambiamento climatico ha indotto la politica a prendere provvedimenti. Per l’impresa si tratta di andare anche oltre il rispetto delle norme, per porsi in un’ottica di profitto a lunga scadenza e per assicurarsi risorse umane che si dimostrano sempre più attente al sistema dei valori. «La responsabilità sociale oggi è integrata nel business» osserva lo studioso. Nel breve termine si tratta di rafforzare la reputazione. Nel medio di innovare prodotti e rafforzare la competitività. Nel lungo di rispondere alla «crescente richiesta di beni socialmente e ambientalmente responsabili».