Massimo Giuliani - Ritorno dell’antisemitismo e xenofobia

Relatore Massimo Giuliani - Professore associato Insegnamento di Pensiero ebraico Dipartimento di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Trento

Premesso il quesito, se l’antisemitismo e la xenofobia siano mai realmente scomparsi, il professor Giuliani, mutuando anche il pensiero di molti intellettuali ebrei (Amos Oz, Davide Grossman, Etgar Keret, A.B. Yehshua, Yehuda Amichai..), ha sviluppato la sua argomentazione partendo dalla affermazione che i movimenti xenofobi  e antisemitici sono accomunati dal fatto di essere “fanatici”. Il cuore del fanatismo si manifesta sia nell’ambito religioso, sia in quello politico. Il fanatico - un po’ lo siamo tutti - è mosso non dall’invidia, ma dalla paura, che può arrivare fino al panico, e alimenta anche fantasie pericolose e bizzarre che, nella storia, hanno dato origine all’antisemitismo, da cui neppure la Chiesa è stata esente.

La paura impedisce sempre un approccio sereno alla realtà, che finisce così con essere travisata e con generare stereotipi. Razzismo e antisemitismo sono narrazioni costruite su stereotipi, alimentate ancor prima di conoscere la realtà. In questo modo si sono accumulate vere e proprie elaborazioni patologiche, che si innervano nell’immaginario collettivo e anche in ambito politico.

Nel Novecento, la figura dell’ebreo è stata privata della sua dimensione religiosa e ridotta a espressione di una razza, passibile di giudizi di sopravvivenza o di sterminio. In questo periodo è emersa, inoltre, un’altra forma di avversione nei confronti del mondo ebraico: l’antisionismo, cioè una lotta contro quel movimento che ha incarnato il risorgimento nazionale degli ebrei, sul modello dei risorgimenti europei. Gli ebrei perseguitati si sono organizzati politicamente per creare un proprio Stato.  Va peraltro osservato che il sionismo non è stato solo di natura politica, ma ha promosso anche la rinascita della identità ebraica attraverso la cultura e attraverso la lingua. Fino ai primi decenni del Novecento, infatti, l’ebraico era solo una lingua di preghiera e di studio, ma è riuscito, straordinariamente, a diventare una lingua viva. Il precetto religioso del giudaismo non è pregare, ma studiare, perché lo studio ci fa capire da dove veniamo e perché siamo al mondo. Più si studia, più si conosce, e questa è la via per superare i pregiudizi nati dalla paura e dalle fobie.

Grazie anche allo storico francese Jules Isaac, sopravvissuto alla deportazione nazista, che ha lavorato sulle radici cristiane dell'anti-giudaismo, la Chiesa cattolica è giunta alla condanna dell’antisemitismo con la Dichiarazione conciliare "Nostra Aetate" del 1965. Isaac ha pubblicato la sintesi del suo Dossier intitolandola "L'insegnamento del disprezzo", con l’intento di trasformare l'insegnamento del disprezzo in un insegnamento della stima. Un ulteriore passo della revisione cattolica, nei confronti degli ebrei, è arrivato dai vescovi francesi, che nel 2023 hanno pubblicato un Documento dal titolo Decostruire l’antigiudaismo cristiano. “Decostruire” non è negare, ma riformare ciò che la comprensione storica aveva distorto. Il professore Giuliani ha richiamato alla responsabilità di tutti nell’usare con cautela il termine “antisemitismo” per evitare fraintendimenti. Noi abbiamo la grande responsabilità di controllare le nostre idee e il nostro linguaggio, abbiamo il dovere di documentarci, di non alimentare gli stereotipi e le tifoserie. Nel caso del conflitto tra ebrei e palestinesi non siamo di fronte ad un conflitto tra chi ha ragione e chi torto, bensì tra due ragioni; sicché ciò che va stigmatizzato è la modalità manichea con cui queste ragioni vengono difese. Non si può ignorare la storia o i fatti, molto complessi, perché in guerra la prima vittima è la verità, in quanto ciascuno ha la sua versione. Ricordiamo che il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo  sono un virus da cui nessuno è immune, e che nessun cristiano può essere antisemita, razzista o xenofobo. Tutti prima di essere arabi, ebrei, palestinesi e israeliani, sono esseri umani.

Lunedì, 10 Febbraio 2025 | sr Emilia Maestri