Maurizio Ferrera - La verità al potere

Relatore Maurizio Ferrera, Professore Ordinario di Scienza Politica Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche Università degli Studi Statale di Milano.

Il prof. Maurizio Ferrera esordisce con l’osservazione che oggi le nostre società si trovano a dover fronteggiare una minaccia molto insidiosa, perché siamo entrati in una fase della post-verità e della post truth policy. Il linguaggio dei leaders ha assunto forme sempre più manipolatorie. Da qualche tempo anche nel dibattito pubblico, si parla di fake-news, difficili da smentire soprattutto da parte di ascoltatori comuni.  Il  fact-checking, cioè il riscontro tra il contenuto di una notizia e le cose come stanno non è semplice, ma richiede tempo, competenze, energie; per questo molte persone non si pongono la questione.

Il prof. Maurizio Ferrera esordisce con l’osservazione che oggi le nostre società si trovano a dover fronteggiare una minaccia molto insidiosa, perché siamo entrati in una fase della post-verità e della post truth policy. Il linguaggio dei leaders ha assunto forme sempre più manipolatorie. Da qualche tempo anche nel dibattito pubblico, si parla di fake-news, difficili da smentire soprattutto da parte di ascoltatori comuni.  Il  fact-checking, cioè il riscontro tra il contenuto di una notizia e le cose come stanno non è semplice, ma richiede tempo, competenze, energie; per questo molte persone non si pongono la questione.

La difficoltà di smentire il falso è un dilemma molto antico, risale al V secolo a.C. quando Atene sperimentò la democrazia. Questa è andata in crisi quando sulla scena hanno fatto irruzione i sofisti, esperti in retorica, arte persuasiva anche su cose non vere. Contro i sofisti si scagliarono Socrate, Platone e Aristotele distinguendo fra doxa (opinione) e logos (ragionamento). Tra discorso vero e discorso menzognero. Grazie a questa reazione la lingua greca incomincia ad usare il termine aletheia che significa capacità di togliere i veli che nascondono la realtà. Quindi un discorso è vero quando non usa i filtri manipolatori, quando dice le cose come stanno. Ma quali sono i criteri per accertare che si sta parlando delle “cose come stanno?”; alcune cose, infatti, non hanno bisogno di grandi esplorazioni, ma altre affermazioni sono soggette al dubbio, perché l’evento, con il tempo, evapora e diventa un fatto metaempirico che scompare alla nostra possibilità di percezione.

Il concetto di verità è ambiguo perché da un lato ci esorta a distinguere vero e falso, dall’altro ci  dice che i contenuti della conoscenza che abbiamo possono non rispecchiare tutta la verità.

Diviene utile distinguere 1) verità come contenuto creduto da tutti, ma vero pro tempore, e 2) verità come funzione mentale che implica uso corretto dei predicati vero e falso.

In una democrazia la sovranità non appartiene al popolo, inteso come persone che votano, ma dipende da ciò che i votanti credono, cioè dalla capacità degli elettori di saper usare correttamente la verità come funzione mentale.

Il diffondersi delle fake-news produce decadimento della verità che si presenta con molte sfaccettature rendendo sempre più difficile l’uso della verità come funzione mentale.

In questa fase storica di post-verità, la comunità politica, per tutelare il bene della verità intesa come contenuto, ma soprattutto come funzione mentale, dovrebbe ricorrere ai Diritti aletici, soprattutto nelle tre sfere cruciali: della comunicazione, della scienza e la sfera della cultura?

Sfera della comunicazione: 

  • Diritto ad essere informati correttamente, di non essere ingannati o fuorviati
  • Diritto a ricevere una educazione tale da metterci in grado di saper discriminare il vero dal falso.
  • Diritto di essere riconosciuti come fonti affidabili di verità

Sfera della scienza

  • Diritto di poter disporre del sistema scientifico che conferisca credibilità a individui, a tesi e a teorie in modo aletico, orientato alla verità, prima che a interessi economici o politici.

Nella scienza è importante la distinzione tra verità come contenuto, e verità come funzione mentale,  Nella scienza i contenuti veri pro tempore possono diventare obsoleti. Le affermazioni scientifiche non possono diventare dogmi, perché nella scienza “la ricerca della verità è più preziosa del suo possesso”(Albert Einstein)

Sfera della cultura

  • Diritto di poter giudicare criticamente, senza censure.
  • Diritto di vivere in un ambiente culturale, in cui i principi precedenti vengono riconosciuti e tutelati.

La vera sfida per noi oggi è che fenomeni che distorcono la verità non siano passivamente accettati.

Mercoledì, 08 Ottobre 2025 | Emilia Maestri