Pluralismo di visioni e ricerca della verità - Adriano Fabris

Relatore Adriano Fabris, professore ordinario di filosofia morale, Università di Pisa

Il problema della coerenza emerge nel momento in cui le possibilità di azione sono molteplici. La pluralità di scelte sorge quotidianamente, dinnanzi ai nostri occhi, talvolta sommerge e offusca la ragione. La filosofia può aiutarci a precisare idee, concetti e opinioni che non sono solamente pensieri, ma influenzano il nostro modo di conoscere, di agire e di vivere. Bisogna innanzitutto distinguere: la pluralità è un dato di fatto, il pluralismo è intendere la molteplicità come un valore.

Quale differenza sussiste tra assumere un dato di fatto e considerare il fatto come un valore? Una posizione vale l’altra? Tutte le opinioni sono legittime? Questioni eterne, attuali, come quella che “tutto è permesso” in nome di una liberalità senza confini, dove bianco e nero sono scelte di forma e tra valori e gusti non sussiste alcuna differenza di categoria.

La filosofia dal V secolo giunge a noi segnata aspramente dal trauma delle origini.

La morte di Socrate dimostra la difficoltà di accettare, di apprezzare, una verità condivisa, che non sia la somma di molteplici, sagge o strampalate opinioni, ma l’amalgama di una ricerca interiore e al contempo comunitaria. Socrate, con le sue domande incalzanti, profonde e talvolta fastidiose, desiderava che le persone comprendessero il fondamento razionale, il nesso inscindibile tra pensiero e azione, l’alta posta in gioco che ogni scelta porta con sé. Il filosofo si prodiga per svegliare le persone dal proprio sonno dogmatico, anche quando esse preferiscono dormire, ignare della gioia che proviene dalla ricerca della verità.

Verità non è un puzzle astratto da costruire sotto l’egida dei gusti dei singoli, ma opera d’arte da conoscere e da scoprire. Verità come fatto, come apertura sulla vastità della vita, come traguardo che attende che gli umani possano raggiungerlo. Verità come orizzonte di conoscenza, ma anche di senso. Il trauma iniziale della filosofia è il trauma su cui si fonda non solamente la scrittura, ma anche la missione di Platone: le opinioni non sono la verità, ripete più volte il discepolo di Socrate.

Sostenere che una posizione valga l’altra, pretendere di essere considerati come portatori di un punto di vista assoluto sulla vita solo perché “secondo me” è vero, è un errore, un inganno che fa sì che tra maggioranza e verità non sussista alcuna differenza di sostanza. Il cruccio della storia della filosofia è quello di ragionare, senza pregiudizi, sul rapporto tra numero e valore. La verità rimane sé stessa a prescindere dall’audience e dal successo che riceve. Anche quando l’opinione si impone, capitanata da un “io sento così”, la verità resta pacificamente a guardare, sicura e salda, ad attendere di essere scoperta.

Importante è non confondere la forza dell’opinione, la persuasione comunicativa dei gusti dei singoli, con la pienezza responsabile e rispettosa della verità. Si pensi all’esito catastrofico di considerare la tesi del più forte, o della maggioranza, come quella necessariamente più ragionevole.

Quando qualcuno di più forte si impone, è portatore di un’opinione assolutizzata, non della verità.

Considerare il pluralismo come un valore indiscusso rischia di trascurare il grande problema: come gestire la pluralità? Nel vortice delle opinioni, che cosa è vero? Chi decide che cosa è vero? Se è giusto che ognuno possa esprimere la propria opinione, è altrettanto doveroso che ciascuno cerchi al di là di essa. A questo avviso, è opportuno recuperare la consapevolezza del nesso tra l’universalità e la verità. Verità come accordo, non come negoziazione, come opportunità di pace e non come territorio di guerra tra opinioni.

Bibliografia:

  • D’Agostini F., Verità avvelenata. Buoni e cattivi nel dibattito pubblico, Bollati Boringhieri, Milano 2010
  • Fabris A., Etica e ambiguità. Una filosofia della coerenza, Morcelliana, Brescia 2020
  • Fabris A., Filosofia delle religioni. Come orientarsi nell’epoca dell’indifferenza e dei fondamentalismi, Carocci, Roma 2012
  • Fabris A., Una filosofia performativa, Morcelliana, Brescia 2016

Mercoledì, 05 Ottobre 2022 | Aurora Ghiroldi