«BISOGNA APPREZZARE LE RADICI DELL’ESSERE PER POI DIFENDERLE»

«BISOGNA APPREZZARE LE RADICI DELL’ESSERE PER POI DIFENDERLE»

Museo diocesano gremito per l’appuntamento con Marcello Massimini, invitato dall’Accademia Cattolica

Intelligenza artificiale e coscienza: tema cruciale per il prossimo futuro che il professor Marcello Massimini, ricercatore nell’ambito di un importante progetto internazionale, affronta da neurofisiologo. Ha gremito la sala del Museo diocesano ieri per invito dell’Accademia Cattolica, l’incontro introdotto dalla presidente Francesca Bazoli e dal consigliere Alberto Albertini.

Di domande è disseminato il cammino della ricerca e della pratica medica. Come stabilire se la persona in terapia intensiva è cosciente, come definire d’altro canto le straordinarie capacità di risposta di un supercomputer? Davvero la coscienza è un mistero di impossibile soluzione, come hanno ipotizzato alcuni filosofi? Il paziente che non risponde agli stimoli può essere cosciente ma incapace di dimostrarlo, può essere cosciente ma non in grado di recepire gli input. Non abbiamo un indice di coscienza, non capiamo nemmeno perché la coscienza scompare nel sonno. La teoria dell’informazione integrata rileva che «un sistema è cosciente nella misura in cui integra le informazioni».

Vale, per il funzionamento del cervello, la metafora dell’orchestra: sistema complesso, che agisce come un tutt’uno. Stimolando il cervello, si può registrare la «sinfonia elettrica dei neuroni», oppure constatare il «grande boato» nei casi di perdita dell’integrazione o di perdita della complessità. Una quota del 19 per cento tra i pazienti «vegetativi» denota uno stato di coscienza ed è «un’urgenza etica» cercare vie di comunicazione.

Riconoscere la complessità, misurarla bene: questa la sfida. Non basarsi sui comportamenti, dotarsi di strumenti culturali e scientifici più sofisticati anche riguardo al tema dell’intelligenza artificiale. Per la prima volta, battendo tutti gli avversari in un gioco cinese che richiede creatività e intuizione, una macchina ha trovato la strategia giusta senza regole imposte e ci troveremo in futuro a interagire con robot antropomorfi. Occorre tenere ben presente che «il fare è diverso dall’essere». Bisogna «apprezzare le radici dell’essere, per difenderlo».

I computer fisicamente si disgregano, Internet non è un tutt’uno, mentre il cervello ha più connessioni della via Lattea. È «più esteso del cielo, più profondo del mare», come diceva Emily Dickinson. «La coscienza è la cosa più grande», ribadisce Massimini.