Angelo Bianchi . All’origine dell’Italia contemporanea: una lettura storico-sociale

Angelo Bianchi . All’origine dell’Italia contemporanea: una lettura storico-sociale

Angelo Bianchi
Professore Ordinario Storia Moderna
Preside Facoltà di Lettere e Filosofia
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Il tema dell’«identità nazionale» è ormai diventato uno dei principali elementi del dibattito politico e culturale, a volte anche religioso, attraverso il quale si cerca di individuare gli elementi propri e caratteristici di una comunità (vera o presunta) e di distinguerli da quelli spuri, da quelli che ne minacciano l’integrità. Da più parti si sente dire spesso che si deve difendere la “nostra” identità, che gli “altri” minacciano la “nostra” identità. Ma cos’è l’identità nazionale? Quale l’origine storica del termine? L’idea che una comunità di uomini e donne, uniti da una serie di elementi condivisi, possieda la sovranità politica che fonda le istituzioni di uno stato è molto recente e comincia a formarsi in Europa nel passaggio tra XVII e XVIII secolo, quando prese avvio il processo di secolarizzazione del potere sovrano, nel percorso di formazione del cosiddetto “stato moderno”. Accanto ad elementi geografici e climatici, culturali e linguistici, questo processo fu assecondato e favorito dalla parallela rottura dell’unità religiosa, e dalla conseguente “confessionalizzazione” delle religioni cristiane, sempre più definite come religioni nazionali.

La realizzazione compiuta di questo movimento storico si ebbe nel corso della Rivoluzione francese, e nel modello di repubblica che si affermò e si diffuse in seguito in Europa, in modo particolare nella penisola italiana, un modello in cui la sovranità politica spetta alla nazione, che la esercita nelle forme ed entro i limiti stabiliti dalla costituzione. Fu in rapporto a queste trasformazioni politiche che nel rapido, ma intensissimo passaggio tra ‘700 e ‘800, si cominciarono a sviluppare le prime iniziative di costruzione del consenso ai nuovi regimi rivoluzionari e repubblicani, soprattutto attraverso l’impiego di strumenti di formazione di massa e di una vasta simbologia storica. Questi elementi si ritrovano tutti e con evidenza nel processo di unificazione italiana, quando, nel corso del cosiddetto Risorgimento si dovette procedere alla costruzione della nazione italiana attraverso l’impiego di simboli ed immagini, narrazioni e ricostruzioni storiche, che dessero fondamento al percorso politico e militare intrapreso dalla corona sabauda. Nel caso italiano, che si prolungò ben oltre il 1870, e che proseguì almeno ancora per tutto il ventennio fascista e fino alla fine della seconda guerra mondiale, così come per gli altri risorgimenti nazionali europei - si pensi qui al parallelo processo di affermazione del secondo Reich prussiano dalla corona asburgica, ormai declinante, oppure al caso dell’indipendenza della Grecia dall’Impero Ottomano, anch’esso ormai sul punto di collassare -, in tutti questi casi l’identità risultava essere una costruzione storica “immaginata”, funzionale al presente ed ancor più al futuro, strumento di giustificazione e di legittimazione delle nuove forme del potere politico, per questo cangiante e flessibile, in grado di adattarsi alle costruzioni storiche alla base di molti nazionalismi contemporanei.

Caratteristiche dell'evento

Inizio evento Mercoledì 09 Ottobre 2019 | 17:45
Luogo Aula Magna Università Cattolica