Damiano Palano - Il potere politico e la verità
Mercoledì 10 Dicembre vi aspettiamo alle 18:00, in Aula Magna Facoltà di Economia (UNIBS) Via San Faustino 74/b - Brescia, per la conferenza dal titolo “Il potere politico e la verità”, relatore Damiano Palano, Professore Ordinario di Filosofia Politica Direttore Dipartimento di Scienze Politiche Università Cattolica del Sacro Cuore Milano.
Damiano Palano
«Nessuno ha mai dubitato che verità e politica intrattengano rapporti piuttosto difficili, e nessuno ha mai annoverato la sincerità tra le virtù politiche. Le menzogne sono sempre state considerate strumenti necessari e legittimi, non solo per il politico e il demagogo, ma anche per lo statista». Così Hannah Arendt scriveva in Verità e politica, saggio nato dalla controversia seguita alla pubblicazione di Eichmann in Jerusalem, conosciuto universalmente per la formula della «banalità del male».
Il problema che Arendt solleva è precisamente al centro della conferenza: qual è il rapporto che lega la politica alla verità? Quale relazione si stabilisce tra pratiche politiche e verità?
Possiamo individuare due posizioni nettamente contrapposte, che attraversano tanto il dibattito pubblico contemporaneo quanto la lunga tradizione del pensiero politico occidentale.
La prima posizione sostiene che la politica debba ricercare la verità: solo la verità permette infatti di condurre un’azione politica adeguata, efficace e – soprattutto – democratica. Solo liberando lo spazio pubblico da menzogne, falsificazioni, pregiudizi e distorsioni sarebbe possibile un dibattito realmente razionale e ragionevole, capace di produrre non solo migliori performance politiche, ma anche maggiore giustizia ed equità.
La seconda posizione è molto più cinica, o se vogliamo più realista. Afferma che la menzogna in politica non solo non è un male, ma talvolta è necessaria: un «male indispensabile». Platone, nella Repubblica, chiamava «nobile» la menzogna che i sapienti potevano utilizzare per il bene della città. Nella tradizione del realismo politico – da Machiavelli fino ai teorici contemporanei della propaganda – il ricorso alla menzogna è spesso presentato come uno strumento legittimo e inevitabile del governare.
Queste due linee si ritrovano chiaramente nel dibattito attuale. Da un lato, i critici della post-verità, che chiedono una sfera pubblica trasparente, depurata da falsità e manipolazioni. Dall’altro, coloro che ritengono che ciò che conta, in politica, non sia la veridicità delle informazioni, bensì l’efficacia comunicativa, la capacità di orientare opinioni ed emozioni, anche attraverso narrazioni distorte.
La conferenza prende in esame queste posizioni, ne ricostruisce le basi e si interroga sulle ragioni per cui il nostro atteggiamento nei confronti della verità muta radicalmente quando entriamo nel campo politico. Possiamo fare a meno della menzogna in politica? Possiamo davvero immaginare che l’arena politica consenta l’accesso alla verità? Queste sono le domande che guideranno la riflessione, nel tentativo di sciogliere – per quanto possibile – quella «matassa intricata» che, come scriveva Arendt, rende il rapporto tra verità e politica così problematico.
Caratteristiche dell'evento
| Inizio evento | Mercoledì 10 Dicembre 2025 | 18:00 |
| Luogo | Aula Magna - UNIBS |