• Individualismo e desiderio di legami

Stefano Quintarelli - I big data e i loro padroni

Mercoledì 10 aprile vi aspettiamo alle 18, in Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,via Trieste 17, per la conferenza dal titolo “I big data e i loro padroni”. Stefano Quintarelli, imprenditore del settore informatico e delle telecomunicazioni, proporrà un excursus storico sulla nascita di Internet e su come i protocolli e la gestione delle informazioni sia mutata nel tempo. Assistiamo a una “chiusura del sistema” che tende a un controllo centralizzato delle informazioni. Tuttavia, e qui verterà la riflessione di Quintarelli, si stanno facendo strada avanguardie filosofiche, tecnologiche e politiche che ipotizzano nuove strade da percorrere per favorire la pluralità e la biodiversità tra gli intermediari del web.Molte persone parlano di realtà virtuale o di un mondo virtuale per descrivere ciò che accade online, ma tutto ciò non ha nulla di virtuale, è anzi molto reale. Solo che non è materiale, è immateriale.


Molte persone parlano di realtà virtuale o di un mondo virtuale per descrivere ciò che accade online, ma tutto ciò non ha nulla di virtuale, è anzi molto reale. Solo che non è materiale, è immateriale.

La dimensione immateriale ha proprietà di base molto diverse da quella materiale che conosciamo e cui siamo abituati – letteralmente – da millenni, e ha portato all'emergere di un conflitto inedito: quello tra intermediari (i colossi del web) e intermediari (noi cittadini).

L’info-plutocrazia degli intermediari si fonda su un controllo centralizzato dell’informazione, sia in termini di dati (di cui i risvolti sulla privacy sono un epifenomeno) che di processi con cui tali dati sono raccolti, elaborati, comunicati ed utilizzati. 

Un modello opposto a quello con cui Internet è nata e si è sviluppata.

Per lunghi decenni Internet è stata infatti costruita su protocolli, ovvero regole pubbliche, che tutti potevano incorporare nei loro software, che stabilivano le modalità con cui i calcolatori (server e client) dovevano comunicare e chiunque poteva realizzare client e server e competere. L'approccio di chiusura, invece, una volta che il dominante planetario si è costituito, riduce la concorrenza e riduce la biodiversità dell’infosfera; il contrario dello spirito di apertura e di massima contendibilità degli utenti che ha fatto nascere e crescere internet così rapidamente.

Oggi sta iniziando un confronto sociale tra il modello di gestione dell’informazione centralistico che si è sviluppato negli ultimi anni (sostenuto dalle grandi multinazionali tecnologiche) ed un modello decentralizzato promosso da alcune avanguardie (filosofiche, tecnologiche, politiche, ecc.), un dibattito con differenze profonde tra chi propugna sistemi ed ambienti chiusi e chi si batte affinché siano aperti alla maggiore concorrenza e contendibilità possibile .

Credo che non si debba cedere alla logica della ineluttabilità dei sistemi chiusi e si debba schierarsi convintamente con forza dal lato dell’apertura. Per affrontare la rivoluzione digitale abbiamo bisogno di un pacchetto complessivo di provvedimenti che si fondino su principi simili a quelli che hanno guidato l'azione nel periodo della rivoluzione industriale: nuove forme di fiscalità, innovazioni nel welfare, nei diritti dei lavoratori e dei prestatori professionali, controlli pubblici di garanzia per i consumatori e, in modo fondamentale, aumento della concorrenza, regole pro-competitive, contendibilità degli utenti, interoperabilità dei servizi, ecc.

Difficilmente ciò potrà accadere senza una presa di coscienza di questo nuovo conflitto tra l’informazione da una parte e la produzione (cioè il combinato capitale e lavoro) dall’altra e senza che questa presa di coscienza si traduca in azione politica.

Caratteristiche dell'evento

Inizio evento Mercoledì 10 Aprile 2024 | 18:00
Luogo Aula Magna Università Cattolica