Marcello Massimini: “I nuovi scenari: intelligenza artificiale e coscienza"

Marcello Massimini: “I nuovi scenari: intelligenza artificiale e coscienza"

Conferenza di Marcello Massimini: “I nuovi scenari: intelligenza artificiale e coscienza”.


Marcello Massimini
Medico e neurofisiologo, è docente presso l'Università degli Studi di Milano e invited professor presso il Coma Science Group dell'Università di Liegi. In Italia sta sviluppando nuovi strumenti per lo studio del sonno, della coscienza e delle sue alterazioni. Per Baldini & Castoldi è uscito Nulla di più grande. Dalla veglia al sonno, dal coma al sogno, scritto con Giulio Tononi (2013). Numerose le sue pubblicazioni su riviste internazionali attinenti alla coscienza.


Abbiamo sviluppato teorie e telescopi per vedere stelle lontanissime, ma non abbiamo un metodo affidabile per vedere dove brilla la luce della coscienza nel mondo intorno a noi. Questo problema diventa particolarmente evidente alla luce dei progressi della terapia intensiva e dell’intelligenza artificiale. Il problema di fondo è che ancora oggi identifichiamo la coscienza con la capacità di un soggetto reagire agli stimoli, di agire e di comunicare – sulla base di un paradigma strettamente funzionalistico.

La medicina moderna riesce a salvare pazienti che hanno subito traumi cerebrali gravissimi. Quando un paziente emerge dal coma e comunica, non c’è dubbio: il soggetto è cosciente. A volte invece il paziente rimane inerte e non risponde agli stimoli per settimane o mesi; in questi casi si entra in una zona grigia in cui la coscienza di un altro individuo ci può sfuggire.

Contemporaneamente, i progressi della robotica e dell'intelligenza artificiale stanno portando allo sviluppo di macchine sempre più simili agli umani. Oggi i software di smartphones e computers rispondono alle nostre domande, ci aiutano a trovare il ristorante giusto e ci battono a scacchi. Domani circuiti più potenti potrebbero addirittura comportarsi e dialogare esattamente come un umano. Già oggi facciamo fatica a spiegare ai nostri figli piccoli che uno smartphone che risponde a tutte le loro domande è sicuramente meno cosciente della loro cuginetta di sei mesi che non parla. Domani le cose saranno ancora più complicate: ci potremmo trovare nella situazione paradossale di non riconoscere la coscienza in un paziente solo perché è immobile e di attribuirla a una macchina solo perché ci parla e risolve problemi.

Dobbiamo imparare a distinguere l’essere dal fare, sviluppare misure della coscienza che siano indipendenti dalla funzione. Questo è un compito culturale fondamentale che richiede strumenti scientifici adeguati. Nel corso del mio seminario presenterò un possibile approccio scientifico a questo problema.

Caratteristiche dell'evento

Inizio evento Mercoledì 17 Gennaio 2018 | 18:00
Luogo Sede Accademia Cattolica