Massimo De Carolis, Il rovescio della libertà. Ascesa e tramonto del neoliberalismo

Relatore Massimo De Carolis

La crisi del neoliberalismo oggi è la conseguenza di una crisi più vasta che investe la società contemporanea. Anzi esso tentò di affrontarla. Sorto in America negli anni trenta del Novecento, ad opera soprattutto di esuli dalla Germania e dall’Austria, si propose di stimolare l’attività imprenditoriale, ma insieme di ampliare le possibilità di scelta di tutti estendendo il più possibile lo spazio del mercato.

Lo stato doveva limitarsi a garantire le condizioni assicurando la giustizia civile, la libera concorrenza attraverso l’antitrust, una adeguata liquidità finanziaria. Da questa interrelazione fra mercato e stato, secondo i pensatori neoliberali, sarebbe venuta una democrazia più dinamica e solida. Con questo programma si pensava di evitare il totalitarismo: al governo dall’alto sarebbe subentrato un governo dal basso. Tuttavia l’economia ha finito per avere un potere e un governo distinti dalla politica e sempre più invasivi. Quella ha assunto dimensioni globali, mentre questa si è ristretta ad ambiti locali. La divaricazione non era affatto voluta dai neoliberali che avevano stigmatizzato il pericolo della regressione e di un nuovo feudalesimo. In fondo si nascondeva l’illusione di un ordine che si sarebbe creato spontaneamente dall’armonico rapporto fra mercato e stato. Certamente era apprezzabile l’intento di premiare lo spirito di impresa, ma già Keynes aveva osservato come, in mercati sempre più complessi, in cui il valore di ogni cosa dipende dalle aspettative, l’ordine spontaneo dei neoliberali avrebbe finito per favorire la speculazione finanziaria che si disinteressa dell’impresa come tale.

Bibliografia:

  • Walter Benjamin, Tesi di filosofia della storia, Milano, Mimesis 2012.
  • Massimo De Carolis, Il rovescio della libertà, Macerata, Quodlibet 2017.
  • Ludwig von Mises, Liberalismo, Catanzaro, Rubbettino 1997.

Mercoledì, 08 Maggio 2019 | Francesco Tomasoni