“Ospedale, persona e tecnica” - Seconda parte: Davide Profumo: Le macchine volanti

Relatore Davide Profumo

Dal bastone all’astronave l’uomo ha contrassegnato i suoi progressi tecnologici attraverso nuovi strumenti, ma di fronte ad essi ha provato anche paura. Come spiega Calestous Juma, è emblematica la reazione provocata dall’introduzione dell’energia elettrica nell’Ottocento che sembrava violare l’alternanza fra il giorno e la notte, stabilita da Dio.

La tecnologia mette in pericolo i valori umani? Assolutamente no. La poesia, come racconta Eva Cantarella, nacque da uno strumento, la lira, che avendo forma di tartaruga, richiama il tartaro, la morte, quindi il limite dell’uomo. Essa sorse nell’infanzia dell’umanità, simboleggiata dal dio Hermes, il dio bambino. Ciascuno nasce in un ambiente già improntato dalla tecnologia e dai suoi contenuti culturali, in cui gioca un ruolo rilevante l’immaginazione protesa verso l’illimitato ed espressa nel sogno di volare. La fine di Icaro, figlio di un progettista di macchine, o l’esito del “folle volo” compiuto da Ulisse coi remi del suo “legno” mettono in guardia l’uomo dalla presunzione. Tuttavia dopo il Medioevo, quel sogno è stato rivalutato. Jacopo Sannazaro nel Rinascimento esalta la morte gloriosa di Icaro. Ariosto inventa l’ippogrifo. Cristoforo Colombo oltrepassa le colonne d’Ercole. Nel frattempo Manuzio inventa il libro tascabile: ciascuno può portarselo con sé, come Ariosto in Garfagnana. Il libro è il massimo connubio fra tecnologia e attività intellettuale. Già Dante aveva rappresentato Dio attraverso la metafora del volume “legato con amore”. Lo stupore di Nettuno che, secondo Dante, guarda dal profondo del mare l’ombra della nave Argo mentre per prima solca i mari, riguarda la meraviglia della tecnica umana, ma esso si annulla rispetto al mistero che rimane. Cristoforo Colombo nel dialogo leopardiano con Gutierrez esprime l’incertezza umana dinanzi all’ignoto. Secondo Daniele Del Giudice il sogno di volare si è realizzato, ma il mito continua e si sposta oltre.

Bibliografia:

  • Eva Cantarella, La dolcezza delle lacrime, Milano, Mimesis 2015.
  • Dante, Inferno, XXVI, vv. 100-102, 118-125 e Paradiso, XXXIII, vv. 85-90.
  • Daniele Del Giudice, Staccando l’ombra da terra, Torino, Einaudi 2017.
  • Calestous Juma, Innovation and its enemies, Oxford University Press 2016.
  • Giacomo Leopardi, Dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez, in: Operette Morali.
  • Ovidio, Ars amatoria, II, 43-48.
  • Jacopo Sannazaro, Rime LXXIX, 1515.
  • Lorenzo Tomasin, L’impronta digitale. Cultura umanistica e tecnologia, Roma, Carocci 2017.

Martedì, 27 Marzo 2018 | Luigi Voltolini