Giovanni Ferretti: confronto con il cristianesimo

Giovanni Ferretti: confronto con il cristianesimo

Si avvia verso la conclusione il ciclo di incontri promossi dall' Accademia Cattolica di Brescia con i rappresentanti delle differenti religioni su come si possa costruire un nuovo umanesimo. La scelta di porsi in dialogo con le religioni e con le varie forme di sapere nasce dalla considerazione che i paradigmi dell’umano che la tradizione ci ha trasmesso sono radicalmente messi in crisi, ma si fatica a intravederne di nuovi. Si vorrebbe verificare come i diversi saperi e religioni si pongono in rapporto all'umano. Che visione della donna e dell'uomo presuppongono, presentano, vogliono realizzare? Ciò che è in gioco è l’umano in tutte le sue dimensioni. Dopo l'Islam, il Buddismo, l'Induismo e l' Ebraismo - i rispettivi video sono disponibili sul nostro sito - è la volta del Cristianesimo.

Ospite dell'Accademia è il prof. Giovanni Ferretti, che esporrà la propria riflessione articolandola intorno ad alcuni interrogativi/snodi problematici: come nel Cristianesimo si pensa l’uguaglianza tra le persone umane, con particolare attenzione alla donna; che considerazione si ha in genere della Carta dei diritti dell’uomo; su quali basi pensa sia possibile costruire una convivenza pacifica; in che modo la fede professata da un cristiano incide nelle relazioni con gli appartenenti ad altre religioni o con chi non crede; come si pone il Cristianesimo in rapporto al progresso scientifico e alle domande che esso sollecita; quale visione ha, in quanto cristiano, della vita umana (nascita, malattia, amore, morte) nel mondo.

Giovanni Ferretti
Per un cristianesimo incarnato nel moderno e nel post-moderno

"Le domande che mi sono state poste come sollecitazione a parlare del cristianesimo hanno come filo conduttore il problema di come esso possa affrontare la sfida delle due ondate che caratterizzano il complesso quadro della cultura contemporanea: l’ondata moderna e quella post-moderna. Due ondate che si sono sovrapposte, senza peraltro cancellare del tutto i residui pre-moderni.

La domanda (5) circa il rapporto del cristianesimo con il progresso scientifico si riferisce chiaramente a quell’aspetto del moderno, la rivoluzione scientifica, che ha messo in crisi un certo assestamento del cristianesimo nel mondo pre-moderno.

Le domande (1 e 2) su che cosa pensa il cristianesimo dell’uguaglianza tra le persone e della Carta dei diritti umani, fanno riferimento a quella particolare maturazione della coscienza morale e civile che nella modernità ha portato a riconoscere sempre più la dignità assoluta di ogni persona; con la difficoltà che ha avuto il cristianesimo, ed in particolare la chiesa cattolica, nel riconoscere i diritti di libertà di coscienza, di democrazia, di uguaglianza sociale, di emancipazione femminile, che da tale dignità derivano.

Le altre tre domande (3, 4 e 6) trattano di problematiche post-moderne: quale convivenza pacifica propone il cristianesimo per il mondo pluralistico delle diverse fedi e culture (3)? Come si rapporto la fede cristiana con le altre religioni e con gli atei (4)? Che visione ha della vita umana di fronte alle rivendicazioni dei diritti individuali di libera scelta sulla propria vita? (6)? Domande che hanno tutte sullo sfondo il superamento del regime di cristianità, ove il cristianesimo era egemone non solo nel campo culturale ma anche nel campo istituzionale. Un regime di cristianità che è andato definitivamente in frantumi con il rendersi autonomi dalla religione sia del potere politico (oltre che della scienza, della filosofia, della economia), sia della stessa morale.

Il principio unitario cui si intende far riferimento per impostare le risposte è che il cristianesimo, nel suo nucleo centrale ed essenziale, è la religione dell’incarnazione di Dio nella storia degli uomini. Il cristianesimo si caratterizza, infatti, soprattutto perché crede che la Parola eterna di Dio si è incarnata nella storia umana: in modo puntuale e paradigmatico nella figura storica di Gesù di Nazareth, assumendone i tratti culturali e religiosi ebraici; e poi, in forma sacramentale, nella vita della comunità dei credenti in Lui, impegnata a incarnare nella storia la verità e la vita eterna di cui è depositaria.

Una incarnazione che ha comportato una sempre nuova assunzione e trasformazione della storia degli uomini, nel succedersi e moltiplicarsi delle sue culture e dei suoi linguaggi. Con il costante pericolo di identificare il proprio messaggio eterno con le forme storiche transeunti in cui si è incarnato e il costante compito di imparare i nuovi linguaggi e le nuove forme di testimonianza che i nuovi tempi e le nuove culture suggeriscono.

Alla luce di questa fondamentale legge dell’incarnazione si cercherà di affrontare le varie questioni proposte:

1) La questione della scienza (q. 5), che ha sollecitato e sollecita il cristianesimo a slegare le sue formulazioni di fede dalle visioni scientifiche pre-moderne, pur mantenendo la sua denuncia profetica di tutti gli usi della scienza e della tecnica contrari al rispetto della dignità assoluta di ogni persona umana.

2. La questione della uguaglianza e dei diritti umani (qq. 1 e 2), che ha condotto il cristianesimo, sia pur con difficoltà e contrasti, a meglio scoprire le potenzialità sociali di due suoi principi fondamentali: a) la essenziale uguaglianza in dignità di tutte le persone di fronte a Dio e b). la libertà individuale di tutte le persone nella propria adesione di fede.

3. Il problema della convivenza pacifica in un mondo caratterizzato dal pluralismo di fedi e credenze (qq. 3 e 4), che ha aiutato il cristianesimo a rimettere in luce la essenziale libertà dell’atto di fede, la universale volontà di salvezza di Dio, il particolare “stile” dell’annuncio evangelico di Cristo, mai implicante l’esclusione dell’altro ma solo e sempre la valorizzazione, la difesa, l’accoglienza ospitale dell’altro e della sua stessa diversità.

4. Le questioni della salvaguardia della vita, di fronte all’emergere della soggettività impulsiva e affettivo sentimentale, con le relative rivendicazioni di “qualità della vita” degna dell’uomo e dei diritti individuale di scelta sulla propria vita (q. 6).

Questione che ha aiutato il cristianesimo per un verso a riscoprire che l’annuncio del Vangelo non predica il sacrificio della vita, ma la pienezza della vita; anche quando, per amore di dedizione, si dovesse offrire la propria vita per quella del fratello. E per altro verso che la vita va salvaguardata, anche con i nuovi mezzi tecnici che la scienza ci va offrendo, soprattutto quando è più debole ed indifesa, mai emarginata o esclusa per motivi egoistici o di utilità economica o sociale."

Caratteristiche dell'evento

Inizio evento Giovedì 13 Marzo 2014 | 18:00
Luogo Sede Accademia Cattolica