Germano Bettoncelli, Alberto Signoroni, Lucia Procuranti - Futuro della medicina tra tecnica e cura
Sabato 15 Marzo vi aspettiamo alle 09:00 in, Sala Convegni Poliambulanza Brescia per la conferenza dal titolo “Futuro della medicina tra tecnica e cura” con Lucia Procuranti, ricercatrice di Storia della Filosofia (Dipartimento di Scienza Umane Università degli Studi di Verona), Germano Bettoncelli, Medico Medicina Generale Brescia e Coordinatore Commissione Cultura Ordine dei Medici Brescia, e Alberto Signoroni, professore associato di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni (Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche, Scienze Radiologiche e Sanità Pubblica Università degli Studi di Brescia).
- Abstract degli interventi
Lucia Procuranti
In questa sede affronterò il tema del futuro della medicina, facendo riferimento a questioni legate alla storia della filosofia e all’intelligenza artificiale, la quale, se da un lato è un valido aiuto nello svolgimento della pratica medica, dall’altro può divenire uno strumento di potere che fa perdere di vista il valore dell’essere umano stesso, sia nella sua sensibilità, sia nella sua intelligenza. Sarà qui posto in evidenza il ruolo centrale della persona in medicina, sia come paziente, sia come curante e l’importanza che si instauri tra loro una relazione “io-tu”, basata su un approccio sensibile alle necessità dell’altro, non solo per la cura della patologia, ma anche per il “prendersi cura del suo essere”. Per affrontare questi temi proporrò riflessioni tratte da alcuni filosofi moderni e contemporanei, con particolare riferimento ai pensieri di Pascal, che ci aiuteranno a rispondere alla domanda fondamentale: Chi è l’uomo?
Germano Bettoncelli
Essere medico è certamente impegnativo sotto il profilo professionale, ma soprattutto essere medico comporta interpretare la differenza nel modo di concepire e quindi di condurre la propria vita. Aiutando in questo percorso anche gli altri.
Nella nostra epoca, quella in buona misura caratterizzata dalla diffusa presenza della tecnologia, il medico tende ad essere visto soprattutto come una figura tecnica, esperta di soluzioni diagnostiche e terapeutiche per qualsiasi tipo di malattia, agli occhi della gente auspicabilmente infallibile. I medici in verità hanno favorito questa immagine di sé stessi, lasciando trapelare un certo senso di falsa onnipotenza, derivante dalla convinzione di avere il pieno possesso degli strumenti di intervento e diagnosi. Con la conseguenza che spesso questo li ha resi freddi nei confronti dei pazienti e incapaci di leggere davvero nel profondo l’animo umano.
La tecnologia che la scienza ci ha messo a disposizione oggi ha portato alla scoperta di terapie straordinarie, ma ha anche contribuito a stravolgere l’antico rapporto umano tra medico e paziente. Nella medicina così come è vissuta attualmente, questo rapporto si sta progressivamente deteriorando e la professione del medico sta per questo vivendo un vero e proprio momento di crisi. La capacità di costruire relazioni empatiche, efficaci dal punto di vista umano, così importanti anche ai fini del risultato della cura, appare secondaria rispetto ad una fascinazione tecnologica fredda e distante.
Tra medico e paziente, nel processo di cura, si deve ristabilire una vera alleanza. Il medico non può curare da solo, come non possono farlo da soli i farmaci. Solo la collaborazione con un paziente consapevole e che il medico prende in carico, accompagnando la capacità del suo organismo di reagire alla malattia, possono indicare la strada per la vera guarigione.
Alberto Signoroni
L'avanzata incalzante e la diffusione capillare delle tecnologie del mondo digitale, anche in ambito biomedico, ci lascia spesso oscillanti tra meraviglia e inquietudine. Come leggere e orientare l'interazione, sempre più intricata, tra queste tecnologie e la nostra vita di individui e di società? Tale interazione, ambivalentemente desiderata e imposta, rischia di essere totalizzante e di produrre epifenomeni non tutti desiderabili o facilmente arginabili. Si ha l’impressione di essere su una "macchina lanciata" per cui una frenata improvvisa possa essere rischiosa. Eppure, la "corsa senza freni" non è una soluzione. In particolare, i progressi dell’intelligenza artificiale che riguardano la medicina, le professioni sanitarie, il ruolo del medico e la gestione della salute a diverse scale, dai singoli individui ai sistemi sanitari, richiedono forti competenze interdisciplinari ed un elevato grado di responsabilità individuale e collettiva nella formulazione di strategie e linee guida di sviluppo. In questo intervento non mancheremo nel tentativo di abbozzare scenari futuribili a partire da alcuni trend tecnologici di frontiera e dalla forte interazione tra vari settori in evoluzione. Tuttavia, nell’impossibilità di mettere a fuoco i dettagli di ciò che sarà, quel che pare sensato oggi è esercitarci anche a scegliere a cosa il futuro NON dovrebbe assomigliare. Dobbiamo quindi cercare di imparare a navigare l'incertezza meglio delle macchine, a ragionare sui rischi e a definire i migliori paradigmi di uno sviluppo tecnologico "sano".
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | Sabato 15 Marzo 2025 | 9:00 |
Luogo | Sala Convegni Poliambulanza Brescia |