Adolescenti e soggetti del desiderio

Relatore: Paola Scalari

Come si forma il desiderio? Il neonato pretende la soddisfazione immediata della sua pulsione e, quando ciò non avviene, subisce una frustrazione. Questa però può essere positiva, poiché nello spazio fra la pulsione e la sua soddisfazione si crea il desiderio dell’altro, della mamma. Qui si radica il senso del limite e quindi anche il fondamento della relazione. Diverso sarebbe il caso della mortificazione, ossia della negazione del desiderio, che porterebbe al principio di morte e alla distruttività.

Desiderio, legge, riconoscimento in Franz Kafka

Relatore: Gabrio Forti

La combinazione dei tre termini offre un piano “sistemico” di lettura dell’opera kafkiana e forse una chiave per accedere ad almeno uno dei suoi innumerevoli penetrali. È noto che Kafka fece ricorso alle parabole, ma forse si può dire che tutta la sua produzione è una grande parabola sulla impossibilità moderna (e tardo-moderna) del desiderio, sull’incapacità di attingere non solo l’aldilà, ma anche e prima ancora l’”al-­di-qua”, l’esperienza terrena: ci si sente esclusi dall’immanente, che è vissuto come trascendente o addirittura come “il” Trascendente.

Gregorio Gitti – Il rapporto tra desiderio e diritto

Relatore: Gregorio Gitti

Come tale, il desiderio non appartiene alla sfera del diritto. Tuttavia il diritto è un metalinguaggio che filtra la realtà. In questa azione quello che più chiaramente compare è il motivo che talvolta può diventare giuridicamente rilevante, come nel caso contemplato dall’art. 1345 del Codice Civile, quando in un contratto il motivo condiviso dai contraenti è illegittimo. Questa fattispecie apre una finestra sull’importanza del motivo come motore effettivo dei contraenti.

Formazione del soggetto e terapia del desiderio. Attualità della filosofia antica?

Relatore: Salvatore Natoli

Il desiderio è metamorfosi della potenza. Questa non è mai ferma: o si espande o decresce. Parlando di Dio Spinoza afferma: «posse existere potentia est». L’esistenza dipende dalla potenza, da quella che Aristotele chiama e)ne/rgeia e Spinoza conatus. A questo concetto si ispirano anche Leibniz con le monadi come centri di forza e Freud con la libido.